Salvare una vita oggi si può !! (testo del 15 dicembre 2002)

Da molti anni l'ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) si occupa della registrazione dei donatori di midollo osseo in Italia e della campagna di sensibilizzazione verso questo nobile gesto. Grazie all'ADMO, l'Italia è fra i primi posti al mondo come numero di potenziali donatori; ma la compatibilità fra donatore e ricevente, nel caso di individui senza alcun grado di parentela, è estremamente bassa (circa 1 su mille). Da ciò nasce l'esigenza di acquisire un maggior numero di consensi alla donazione da parte dei cittadini sani.

Ho notato che moltissimi di voi lettori capitano su questa pagina dopo aver digitato le parole "rischi donazione midollo osseo" su un motore di ricerca. Scorrete la pagina e non ne troverete. Il rischio più grande è dovuto a un'eventuale allergia all'anestesia, ma, come da saggia prassi, sarà cura dei medici verificare che questo rischio non sussista prima di porcedere all'intervento !! Quindi non temete per la vostra salute.

I pazienti che hanno bisogno di midollo sono pazienti leucemici, che non sono cioè in grado di produrre le cellule del sangue come i globuli rossi, piastrine e tutte le sottopopolazioni di globuli bianchi; ciò porta a gravissimi danni al sistema immunitario con alta suscettibilità a qualsiasi tipo di infezione (i soggetti malati sono costretti all'isolamento dall'ambiente esterno). La donazione di midollo osseo consiste nel prelevare, da un soggetto sano, le progenitrici di queste cellule in modo che il paziente riacquisti la normale composizione cellulare sanguigna e possa vivere nel modo più dignitoso possibile.

Un'importante precisazione :

Diventare donatore di midollo non significa donare subito !!!!

Il primo passo per diventare donatori è infatti un semplicissimo e poco impegnativo prelievo di sangue ! Come già spiegato, infatti, la compatibilità fra individui è molto bassa e la donazione di midollo avviene solo nel remoto caso che venga trovato un ricevente perfettamente compatibile (come fare un terno giocato su tutte le ruote !!)

Se si verifica compatibilità (e solo in quel caso) non restano che due scelte:
decidere di salvare la vita ad un altro essere umano, oppure no.

Inizialmente, quindi, è sufficiente sottoporsi al prelievo di una provetta di sangue, la quale verrà analizzata per verificare un primo livello di compatibilità con gli antigeni HLA (proteine presenti sulla superficie di tutte le cellule dell'organismo; c'è un'estrema variabilità nella popolazione del corredo di queste proteine). I dati ottenuti da questa preliminare tipizzazione vengono inseriti in un database mondiale che permette una consultazione immediata.
Se viene trovata compatibilità di "primo livello" con un ricevente, si viene invitati ad un secondo prelievo di sangue per una tipizzazione più approfondita degli antigeni HLA. Nel caso di ulteriore compatibilità si viene sottoposti ad un terzo controllo: solo dopo quest'ultimo, accertata cioè la perfetta compatibilità col ricevente, si procede alla vera donazione. La donazione avviene, quindi, solo nel caso di una perfetta omologia degli antigeni HLA, eventualità molto bassa, ma possibile.

La mia esperienza personale si è fermata solo al primo livello di compatibilità (trovata dopo ben 2 anni dal primo prelievo del 1995), dopodiché sono stato richiamato per il secondo prelievo tre anni dopo !! Successivamente, nel 2001 (quindi dopo ben 6 anni dal mio primo inserimento nel database) mi hanno contattato per il livello finale di compatibilità, livello al quale anche il paziente ricevente viene avvisato dell'esistenza di un potenziale donatore. Era una ragazzino di 15 anni...ma la compatibilità perfetta non è stata trovata nenache in quel caso e la donazione non è stata effettuata: tutto quello che ho fatto in 8 anni è stato di farmi prelevare un po' di sangue (5 minuti di tempo e un cerotto...).

Altra importante precisazione: i rischi

Non ascoltate ciò che viene detto in giro: non viene eseguita alcuna operazione per il prelievo del midollo e non si svolge in anestesia generale !!
Il prelievo avviene tramite una siringa, a livello del bacino e in anestesia locale. Si viene ricoverati per uno o due giorni a scopo precauzionale, durante i quali l'unico inconveniente è un doloretto a livello del prelievo, dolore grazie al quale si è probabilmente salvata una vita umana.

Nuove tecniche in evoluzione

Sono ad un buon livello di messa a punto nuovi metodi di prelievo. Le cellule in grado di rigenerare il midollo osseo nel paziente ricevente possono oggi essere estratte dal donatore tramite un semplice prelievo di sangue perifeirico, il quale non richiede quindi anestesia e ricovero. Un'altra alternativa è la raccolta di cellule staminali dal sangue del cordone ombelicale dei feti. Su queste ultime due tecniche sono però ancora in corso migliorie sperimentali, soprattutto per la difficoltà di reperire le molto rare cellule staminali nel sangue periferico e la loro difficoltà di attecchimento. Occorrerà ancora un po' di tempo prima che l'applicazione di questa tecnica diventi routine in tutta Italia, ma i risultati ottenuti sin d'ora nei maggiori centri italiani sono incoraggianti. Si spera che con l'avvento di queste nuove tecniche, molto meno invasive, si possa definitivamente superare la diffidenza e il terrore da parte dei cittadini verso la donazione di midollo.

L'unica possibilità attuale di sopravvivenza per i leucemici è il trapianto da donatore sano: NON E' IMPEGNATIVO E PUO' CONCRETAMENTE CONTRIBUIRE A SALVARE UNA VITA UMANA.

Per ulteriori informazioni scrivetemi pure i vostri dubbi e le vostre curiosità (giorgio@gioyann.it), oppure visitate il sito ufficiale dell'ADMO (www.admo.it).

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